SESSO, ECSTASY, MATRIMONIO, INCUBO... che roba crudele!

[gtvmax]

HENRY, ECSTASY. AMORE


Universo.
Guardo gi?.
Ecco il pianeta Terra.
Guardo pi? gi?.
Il continente Europa.
Mi sforzo e guardo gi? gi?.
Paese Italia.
Tiro gli occhi e guardo gi? gi? gi?.
La regione Friuli.
Adesso strizzo le cornee come il limone.
Compare la citt? Pordenone.
Forte tiro di brutto la vista.
E vedo il quartiere Villanova. Un fiume. Campi. Un ufficio. Una sedia. Un tizio che scrive.
Sono io. Bummmm, mi sveglio di soprassalto. Aaaaaaaah!
Il solito incubo. Per fortuna, ? solo il solito incubo.

Vuoi tu Henry prendere la qui presente Ecstasy come tua sposa?
Si, lo voglio!
E vuoi tu Ecstasy prendere il qui presente Henry come tuo sposo?
Silenzio? le pastiglie non parlano?
Allora, non osi l?uomo separare quello che Dio ha unito.

Quella notte, in riva al Meduna, arriv? Henry.
Era affezionato ai rave party e conosceva benissimo chi li organizzava e dove si tenevano.
Henry, quella notte, spos? Ecstasy.
Amore vero. Amore cercato e costruito.
Notte dopo notte.
Ma quella era una notte speciale. Un matrimonio. Per sempre.
Non c?era posto migliore del rave party per festeggiare l?avvenimento.
Alla grande!
Decise di strafare. Cercava lo sballo e voleva esagerare.
Nella sua testa una voce si fece spazio, e come un tamburo ripeteva ?Brucia Henry, brucia. Non preoccuparti, prendi con te Ecstasy. Prendila una, due, tre, quattro volte. E brucia felice Henry?.
Tempie che scoppiavano, pulsazioni nel cranio, vene grosse. Sangue che pompava nel cervello. Dolore.
Dolore e basta.
Si prese a pugni la testa per farla smettere, ma nulla.
La voce era l?, continuava quella stramaledetta cantilena metallica, ?Brucia Henry, prendi Ecstasy?e brucia, brucia felice?.
Vuoi tu Henry prendere la qui presente Ecstasy come tua sposa?
Si, lo voglio!
Era pi? forte di lui e non riusc? a resistere.
La voce lo chiamava. E lui cominci? a scendere i gradini della scala che porta agli inferi. Uno alla volta, gradino per gradino, Ecstasy dopo Ecstasy, scendeva sempre pi? gi? seguendo la voce.
Ogni quaranta minuti la baciava, con la lingua, per poi annegarla di tequila. La guardava come si guardano i miracoli, stava sul palmo della sua mano e un secondo dopo la mordeva, fino in fondo allo stomaco.
Sballo, e amore, e sballo. Era tutto per lei.
?Bravo, prendi Ecstasy ? e brucia felice Henry. Brucia felice?.
Sent? il fuoco dentro, come le fiamme dell?inferno.
Si faceva spazio in lui. Lei entrava, entrava dentro, in fondo.
Dalla bocca allo stomaco. Dallo stomaco al sangue. Dal sangue all?anima.
Il cuore inizi? a battere che pareva spaccargli il petto.
Gli manc? il respiro.
Vol? a terra.
Cadeva, cadeva di sotto. E volando gi? vide tra gli alberi nascere un?alba stupenda. Poi, buio.

Gente attorno.
Quanta gente attorno!
Guardavano Henry, che sudava un liquido puzzolente.
Guardavano Henry, che tremava.
Guardavano Henry, che non rispondeva pi?.
E tanti ballavano, come niente. Lo sballo comandava. E non si accorsero di nulla.
Da diverse ore, tutti dentro una realt? loro.
Ma il samaritano era sveglio. E forte, e con due braccia di buona volont?.
Le mani strinsero Henry e lo tirarono nella quattroruote.
L?ospedale pass? veloce a lato, senza entrare.
Lo scarico avvenne davanti casa, come per la spazzatura.
Un dito sul campanello e via.
Il sole era bello tondo in cielo.
La mamma sent? il clinn clonn.
?Quel disgraziato di Henry che rientra sempre col sole alto?.
La tenda si apr?, ecco due occhi di madre sopra il figlio disteso. Davanti al cancello del giardino. Spazzatura!
La paura. Il presentimento. Le gambe di madre corsero verso il corpo immobile. Spazzatura d?oro! Nove mesi per crearla. Un amore per finirla.
L?urlo, a pieni polmoni. Un urlo che non si dimentica pi?. Dolore profondo. Madre disperata.
Prese il suo oro, lo strinse forte, a s?.
Inizi? a sbattere. Continu? a scuotere. Poi sberle, tante sberle, ma niente, la testa del figlio morta sulla spalla.
Occhi vitrei, luce andata. Per sempre.

Due medici. Un bisturi affilato per tagliare la pelle bianca, che non regala pi? sangue.
?Eccolo l?, povera bestia, ? il blocco del cuore, la colpa?.
Aveva ceduto all?amore di Ecstasy. Troppo amore.
Davvero troppo amore.

Che mondo, ragazzi!
E? meglio tornare nell?incubo.
Una sedia. Un ufficio. Campi. Un fiume. Il quartiere Villanova.
E salgo su.
Pordenone, che piccola.
E salgo pi? su.
Il Friuli intero.
E vado in alto.
L?Italia a forma di stivale.
E vado su su su. Tanto su.
Ecco il pianeta Terra. Tondo. Celeste.
Mi guardo attorno.
Solo stelle. Silenzio.
Universo.
Pace.

Massimiliano Santarossa


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STORIE DAL FONDO
Edizioni Biblioteca dell'Immagine


?La mia generazione
? nata nel mondo contadino,
? cresciuta nel mondo operaio,
oggi vive nel mondo tecnologico.
Uno su dieci ce l?ha fatta,
io racconto gli altri nove?.

Massimiliano Santarossa

BUONA VITA A TUTTI!

[TurboGTV83]

Max sei un grande.

Mi ha commosso leggerla e ora me la salvo sul hd. Davvero bella.

[Alfa nel cuore]

purtroppo questa ? la realt? che ci circonda. Tanti miei coetani che vanno incontro alla morte senza accorgersene. Questo ? lo schifo che c'? nel mondo e purtroppo le conseguenze sono di quei poveri genitori che fanno tutto per farli crescere nel migliore dei modi. Tantissimi sforzi per vederseli sparire in pochi attimi. Questa ? la cridele realt?.

[Spider_Man]

Bella, complimenti.

[alfabitta92]

Sembra lo specchio della societ? moderna...

[gtvmax]

E' lo specchio di una zona della societ? moderna. Non tutta, ma tanta.

Ora la conosciamo bene, finalmente.

Quando iniziai a descriverla nelle riviste correva l'anno mille-novecento-novantanove... e nessuno ci credeva.

Sono passati solo alcuni anni e tutti hanno aperto gli occhi.

Cosa ci aspetta il futuro prossimo? Io sto indagando, guardando, ascoltanto... e noto che lo sballo ? sempre pi? "potente".

Roba che racconter? pi? avanti nel prossimo libro...

max

[nemesys_72]

un peccato che la societ? sia giunta a questo punto e che "i figli" abbiano oramai in molti questa testa..