Fiat Tata: si va avanti con l’alleanza
un’intervista al Corriere della Sera, tra Fiat e la conglomerata indiana l’alleanza, “anche se oggi non sembra, può essere strategica. Le cose non potranno che migliorare via via che ci conosciamo meglio”. Il manager ha spiegato inoltre come sia nata e come stia evolvendosi la collaborazione che potrebbe sfociare nella partecipazione di Fiat al progetto dell’utilitaria per le masse, la One Lask Car il cui prezzo non dovrebbe superare i duemila euro.
Il manager indiano ricorda inoltre di aver accolto la richiesta di aiuto del presidente Luca Cordero di Montezemolo e del vice presidente John Elkann per far recuperare alla casa torinese posizioni in India tanto sulle vendite quanto sulla distribuzione. A spingere Tata a collaborare con il Lingotto è stata non solo l’amicizia che legava lo zio di Ratan, Jamsetji Tata, a Gianni Agnelli, ma anche un’altra ragione che sta più a monte. Come afferma Ratan, “la Fiat era responsabile della nascita dell’industria automobilistica nei Paesi in via di sviluppo come l’India e l’Egitto o almeno aveva spinto molto”.
Se queste erano le premesse, appariva del tutto naturale proseguire su questa strada intensificando i rapporti tra le due aziende.
Insomma, si è trattato di una questione “emotiva e Tata è un gruppo che è sempre andato ad aiutare un concorrente quando è in difficoltà . Inoltre, sapevo anche che Fiat aveva punti di forza e non li aveva persi. Il Lingotto aveva una serie di auto che non erano andate bene ma sapevo anche che era forte sul piano tecnologico e manteneva una posizione ben radicata nei mercati. Tutte cose che sono state confermate in questi ultimi anni”. Occorre ricordare che Fiat svilupperà in India assieme a Tata una fabbrica che costruirà la Grande Punto, la Linea, alcuni modelli della Indica e numerosi motori.