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FT: Marchionne vincerà anche questa sfida?

Marchionne svolge un ruolo chiave nell’incognita della Chrysler. Titola cosi’ un articolo di Paul Betts nell’European View sul Financial Times. Sergio Marchionne e’ stato festeggiato come un supereroe nell’industria automobilistica dopo l’inversione di tendenza della Fiat. Contro ogni aspettativa, questo ‘outsider’ dell’industria automobilistica e’ riuscito a rianimare il gruppo automobilistico italiano in un momento in cui la maggior parte ha creduto che stesse per cadere da un precipizio. E malgrado il trauma che l’industria automobilistica sta sperimentando, Fiat e’ ancora attaccata alla sua strada. Ma questo non significa che il lavoro di Marchionne e’ stato fatto, anzi. Da un’ammissione di Marchionne, Fiat ha bisogno di triplicare le sue vendite annuali a circa 6 milioni di automobili per sopravvivere nel lungo termine. Le osservazioni di Marchionne all’inizio dell’anno sono state prese come un segnale che era pronto a parcheggiare Fiat nella scuderia di un gruppo piu’ grande. Ora sembra che l’interpretazione corretta sia che “Marchionne intende essere l’acquirente piuttosto che l’acquistato”. Questa settimana non solo ha indicato chiaramente che Fiat vorrebbe controllare Chrysler, ma che sarebbe pronto ad assumere anche la guida della casa automobilistica degli Stati Uniti. Ma, avverte il Financial Times, il problema di Marchionne e’ che non e’ preparato a svolgere un tale ruolo a meno che non si assicuri il supporto dei sindacati di Chrysler, dei suoi banchieri e delle Autorita’ degli Stati Uniti. Sembra che Washington – e particolarmente il presidente Usa, Barack Obama – sia entusiasta della soluzione di Fiat per Chrysler. Dopo tutto, il trasferimento tecnologico che Fiat sta proponendo permetterebbe alla Chrysler di sviluppare le piccole auto ecologiche sulle quali il presidente americano sta insistendo.

Questa settimana, Marchionne ha avvertito che un accordo con Chrysler avrebbe comportato ai sindacati piu’ sacrifici. “Cosi’ senza il loro supporto, non ci sara’ l’operazione”. Se fosse questo il caso, Marchionne dovrebbe trovare la quadratura del cerchio ed estrarre un nuovo coniglio dal suo cappello per riassicurare i suoi investitori che Fiat ha un’altra risposta strategica a quella evidenziata quest’anno.

Mentre ci sono ovviamente molti partner potenziali alternativi, come Peugeot, la domanda e’ se Fiat questa volta sara’ predatore o preda. Dall’altro lato, se riesce l’accordo con Chrysler, Fiat rimane ancora lontana dal raggiungimento del target dei 6 milioni di vendite di auto all’anno. Ma sarebbe indubbiamente in una posizione molto forte per negoziare la fine del gioco. Queste sarebbero buone notizie per Fiat e l’industria automobilistica europea, ma discutibilmente un altro colpo per le finanze dello svizzero. Marchionne puo’ essere un superman ma difficilmente potrebbe mantenere il suo incarico come vicepresidente di Ubs, se deve essere ai due lati del globo per dirigere un paio di case automobilistiche diverse.

Fonte BorsaITA

Michele

Founder of MitoAlfaRomeo.Com Car Enthusiast & Automotive Journalist