Marchionne: possiamo prenderci la rivincita
“Abbiamo creato la Bravo in 18 mesi. Questa è la nuova Fiat”. Luca De Meo, capo della marca torinese ha riassunto benissimo, in una frase, lo scatto del gruppo italiano sul quale appena due anni ben pochi avrebbero scommesso. Si tratta di una vera e propria impresa che ha come protagonista una squadra di giovani manager, guidata da Sergio Marchionne, uno degli uomini più invidiati nel mondo automobilistico. E che vede alla testa del progetto industriale Luca Cordero di Montezemolo, personaggio simbolo del made in Italy, dei trionfi della Ferrari e della nuova immagine del paese. La Bravo appena presentata è la dimostrazione che la Fiat ha realmente cambiato volto. Che non vuol dire più solo Panda e Grande Punto ma che è finalmente in grado di tornare nel mercato più difficile, quello della classe media, con un’automobile in grado di confrontarsi con grandi rivali come Golf, Focus e 306 da sempre considerate irraggiungibili. Questa nuova Fiat torna in campo per correre subito da testa di serie in un mercato che vale oltre 3 milioni di vetture in Europa, un quarto delle vendite totali. Un mercato importantissimo per un grande costruttore. Fondamentale per gli alti margini di guadagno. Determinante per gli obiettivi futuri e il destino dell’azienda chiamata a sfruttare questa grande occasione soprattutto per “provincializzarsi”. E’ questa, dunque, la grande sfida. “Una sfida carica di attese – come ha detto Marchionne – perché la Bravo è una pedina fondamentale del nostro business plan. Perché la Fiat è da troppo tempo assente da questo segmento e adesso possiamo davvero prenderci la nostra rivincita”. Visti i numeri del gruppo sarà davvero una rivincita possibile. Perché i conti in rosso sono ormai dietro le spalle e perché i tempi di reazione si sono finalmente ridotti. Pensare, progettare e produrre una vettura del genere in soli 198 mesi vuol dire rientrare di forza tra i grandi costruttori. Vuol dire tornare a competere con chi due, tre anni fa era avanti chilometri e sembrava addirittura irraggiungibile. Si tratta di una trasformazione profonda che porterà la Fiat già da quest’anno a voltare pagina. E sempre Marchionne al riguardo stavolta ha pochi dubbi: “Sarà la Bravo ad aprire questo nuovo capitolo, l’auto simbolo per entrare nel futuro e imboccare quel percorso che in quattro anni porterà l’intero gruppo Fiat a cambiar pelle completamente con 46 nuovi modelli e 2 milioni e 800 mila vetture vendute”. Le premesse sono buone ma i concorrenti fortissimi. I primi risultati di vendita della Bravo sapranno indicarci più di ogni altra cosa se i “Marchionne boys” hanno colpito ancora.