Una fabbrica ALFA in Nord America
Sta diventando sempre più concreta l’ipotesi di costruire in Nord
America le Alfa Romeo che torneranno sul mercato Usa alla fine del 2009.
Se ne parla da anni, ma la lunghissima attesa per il ritorno del
Biscione oltre Atlantico sta pian piano divorando i margini di guadagno
immaginati anni fa, quando l’Euro debole consentiva di esportare a
buoni prezzi le auto europee in America. Oggi la situazione valutaria è
cambiata, e radicalmente: l’Euro è fortissimo e i costruttori
europei che sostengono in Euro i costi della loro produzione vengono
penalizzati quando esportano le loro auto. Una bella chance per
Alfa Romeo, che da anni sta inseguendo il sogno del ritorno in Usa,
dove ha già destinato una fetta delle sue poche 8C Competizione.
Un esempio: un’auto europea che costa 30.000 Euro, al cambio attuale
diventa più di 45.000 dollari! Ai quali aggiungere le spese di
trasporto e consegna oltre Atlantico. Si superano così i 50.000
dollari, troppo, e per questa ragione Alfa Romeo, e con lei Audi, pensano di aggirare l’ostacolo andando a produrre direttamente in loco,
come già fanno del resto Mercedes e BMW, evitando le penalizzazioni del
tasso di cambio. Una situazione impensabile fino a pochi anni fa, e che
ha indotto il gruppo Fiat a considerare l’apertura di un impianto Alfa
Romeo in Nord America. Se non in Usa, almeno in Canada (Paese dove è
cresciuto e si è formato Sergio Marchionne), visto che lo Stato dell’Ontario si è ufficialmente offerto per accogliere un’eventuale fabbrica Fiat.
Ma secondo le ultime indiscrezioni, più probabilmente la scelta ricadrà sul Messico,
Paese a moneta debole (il peso) e vicino a quei mercati
latino-americani sui quali punta, in subordine agli Usa, il gruppo
torinese. Alla fine di questo mese sapremo quale sarà la scelta
definitiva. Ma c’è anche una terza possibilità: quella di convertire all’automobile uno degli undici impianti CNH in Nord America.
Il colosso dei macchinari agricoli Case New Holland è da anni infatti
di proprietà del gruppo Fiat e potrebbe “prestare” uno dei suoi siti,
ma dipende dai costi della conversione e dai benefici che se ne
trarrebbero. Da escludere invece l’ipotesi della prima ora, quella
di un’alleanza con Case auto Usa per produrre le Alfa destinate a quel
mercato: nessuna se l’è sentita di accogliere una possibile rivale.
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