Recensione del libro: Alfa Romeo 156 di Giorgio Nada Editore
Il libro “Alfa Romeo 156” edito dalla Giorgio Nada pubblicato nel 2021 il cui autore è Ivan Scelsa racchiude in centoventisei pagine la storia della berlina del Biscione che ha reinventato la concezione di berlina sportiva nel settore automobilistico. La linea nata dalla matita di Walter De Silva ne ha decretato l’immediato successo: ben novantamila ordini nei primi tre mesi dal lancio commerciale! Fu altresì la prima auto al mondo sullla motorizzazione diesel a ricevere la tecnologia Common Rail UniJet sul 1.9 JTD da 105cv, successivamente potenziato a 110 cv e 115cv. Fu lanciata nel 2002 anche la versione GTA equipaggiata con il leggendario V6 Busso Alfa Romeo 3.2 con 250 cv di potenza.
La 156 è riuscita a far dimenticare subito la 155 la cui linea non ha mai brillato, al netto dei risultati sportivi conseguti nel Campionato Tedesco Turimo DTM nel 1993. Il libro riesce ad entrare nel minimo dettaglio in tutta la fase di progettazione della vettura, gli accorgimenti studiati dagli ingegneri per essere veramente innovativa e tutte le sue versioni. Anche nel mondo delle competizioni la 156 S2000 è riuscita a farsi valere. Imbattuta nel mondiale Turismo WTCC fino al 2005 grazie ai piloti Nicola Larini e Fabrizio Giovanardi. Fu prodotta dal 1997 al 2005 con circa 700mila esemplari. Dalla 156 berlina nacque la 156 Sport Wagon nel 2000 , la compatta 147 nel 2000, la coupè Alfa GT nel 2004 e la CrossWagon nel 2006.
Fu grande protagonista quale gazzella da parte dell’Arma dei Carabinieri e fu ampiamente utilizzata dal mondo del cinema. Apprezzata dal pubblico italiano ed europeo meritava una vita commerciale anche in Nord America ma la Dirigenza del Gruppo Fiat non ne aveva nè la capacità finanziaria nè una rete capillare di concessionarie ambito sales e after sales. Sono altresì presenti le schede tecniche di ogni motorizzazione presente su 156 fino al 2007. L’Alfa 156 è la regina degli anni Novanta e questo libro ne descrive ogni singolo dettaglio, libro da acquistare e da tenere gelosamente nella biblioteca personale. Da condividere con gli estimatori del marchio e con gli appassionati dell’automobile. Ma è anche un libro che ci consente di far conoscere anche a chi non è appassionato il valore storico di questo modello che ha scritto la storia anche dell’Italia per oltre un decennio.
Michele Antonucci