Alfa 155 (1992-1997) l’addio al transaxle ma con risultati commerciali al di sotto delle aspettative
La 155 è stata una berlina media prodotta dall’Alfa Romeo tra il 1992 ed il 1997 per sostituire la gloriosa Alfa 75, la quale comunque rimase in produzione con le cilindrate “1.6 i.e.” e “2.0 TD” fino alla fine del 1993). La 155 abbandonava lo schema “transaxle” classico delle medie Alfa Romeo (motore anteriore e trazione posteriore, con cambio e differenziale in blocco al retrotreno in modo da avvicinare la distribuzione ottimale dei pesi: 50% alla anteriore, 50% al posteriore) per adottare una configurazione a trazione anteriore e sospensioni a 4 ruote indipendenti.
Di sicuro questo cambiamento non fu ben visto dall alfista di vecchio stampo (nonostante fosse gia presente nelle piccole, 33 e alfasud), ma soprattutto ciò che comportò il parziale insuccesso di quest ‘auto fu la completa derivazione Fiat della vettura. Il pianale era quello di base della Tipo (comune anche alla Tempra e alla Lancia Dedra) e quando si apriva il cofano anteriore si trovavano elementi del bialbero Fiat (il Twin Spark dell’ Alfa 75 invece derivava dal mitico bialbero Alfa Romeo). Nonostante l’alimentazione a iniezione elettronica, la testata Twin Spark (2 candele per cilindro e doppia accensione)e il variatore di fase, i motori derivavano infatti da quelli montati su altri modelli del Gruppo Fiat.
1° Serie (1992-1994)
Fece la sua prima apparizione a Barcellona in gennaio e ufficialmente a marzo a Ginevra del 1992. I propulsori erano i 4 cilindri benzina Twin Spark”, dotati di alimentazione a iniezione e variatore di fase, di 1773cc (126cv) e 1995cc (141cv) e un 4 cilindri TurboDiesel originario della VM Motori ( casa di Cento che gia per la 75 aveva collaborato con la casa di Arese realizzando la berlina Diesel più veloce al mondo negli anni ‘80) di 2499cc da 115cv . Nel 1993 si aggiunsero le versioni Twin Spark 1.7 , 2.0 16v Turbo Q4(versione sportiva speciale con trazione integrale permanente) e la 1.9 TD . La Twin Spark 1.7 aveva una cilindrata leggermente ridotta (1749cc) in confronto alla 1.8, mancava il variatore di fase, la potenza scendeva a 114cv. La 1.9 TD era invece d origine Fiat con un 1929cc da 90cv. Entrambe avevano in comune paraurti neri e interni abbastanza semplici. Altra cosa risultava invece la 2.0i 16v Turbo Q4 , completa di passaruota allargati, ruote in lega(15 o 16 con gommatura 195-205), paraurti maggiorati, interni sportivi e meccanica derivata dalla Lancia Delta Integrale: motore 2 litri 16v turbo da 192cv e trazione integrale permanente .
2° Serie (1994-1997)
Nel 1996 si vide un leggero restyling (paraurti, ora verniciati su tutte), interni (ritoccati). Novità anche per i motori (tranne per i TD), sempre twin spark, sempre con variatore di fase, ma con testata a 4 valvole per cilindro e cilindrata di 1581cc (120cv), 1747cc (140cv) e 1970cc (150cv). La Q4 esce di produzione ma entra la 155 V6 , spinta dal classico 6 cilindri a iniezione di 2492cc(163cv).

La 155 nelle competizioni
Ricordando i fasti della Giulietta GTA nel 1992 fece la sua apparizione nel mondo delle corse come aperta sfida alle tedesche la 155 GTA : trazione integrale permanente, motore 2 litri turbo con testata plurivalvole a 400 CV. Intercooler raffreddato con getto d’acqua nebulizzato, cambio 6 marce, impianto frenante derivato dalla Formula 1. Nel 1993 venne poi rimpiazzata dalla 155 TI spinta da un motore V6 2.500 che erogava ben 430cv a 12.000 giri/min. Famosa quella guidata da Nicola Larini sponsorizzata dalla Martini la quale vinse il campionato DTM 1993 o magari le altre avventure con alla guida Gabriele Tarquini e Alessandro Nannini nomi italiani che hanno fatto la storia.
La linea era comunque riuscita, poiché l avantreno che puntava basso e la “pesante”coda alta(nonostante i detrattori del mezzo), ricordava la linea a cuneo tipico dell’ Alfa (ad es. della 75). La linea di cintura alta con profonde scavature laterali conferiva dinamicità e maggiore leggerezza al corpo vettura. Internamente era pure sportiva quanto rifinita nel tessuto grigio chiaro. Di sicuro non era perfetta e l’eccessiva quantità di componenti in comune ad altri modelli Fiat limitarono parecchio le vendite, nonostante i successi sportivi nel DTM. Durante quegli anni dovette confrontarsi sul mercato automobilistico con modelli quali Audi A4, BMW serie 3 e Mercedes Classe C. Uscì di produzione nel 1997, rimpiazzata da un modello di grande successo: la 156, la quale ha poi confermato che nonostante la trazione anteriore un buon progetto sarebbe stato ben digerito anche dagli alfisti più incalliti.
Tutto ciò deve essere rivisto in chiave temporale. L’ Alfa ha attraversato negli anni ’90 uno dei peggiori momenti storici e la 155 è nata sotto una gestione Fiat non certo brillante, come poi è fortunatamente successo col nuovo millennio. I fondi erano quelli che erano e la trazione anteriore fu quasi imposta nonostante ai piani alti si pensò di sacrificare l’anima alfista senza pensarci troppo. Tutto sommato la 155 quindi è stata una vettura di transizione importante, con la chicca della Q4. Non eccelsa, ma sicuramente il massimo per ciò che si poteva tirar fuori, al tempo, da un “pianale Tipo”. Lo testimoniano le vittorie nel DTM e gli amatori di questa media del Biscione, seppur non tutti la ricordino con un sorriso.
Special thanks per la realizzazione di questa pagina Emanuele alias 155 DTM